#ARTEADISTANZADISICUREZZA 06

#ARTEADISTANZADISICUREZZA 06: “ABW 159” – ANDREA BOYER

#ARTEADISTANZADISICUREZZA 06: "ABW159" - ANDREA BOYER

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#ARTEADISTANZADISICUREZZA 06:

Andrea Boyer – “ABW159”, 2002

[mm 300×370]

PERIODO PROMO: 27 aprile – 01 maggio 2020

Info su #arteadistanzadisicurezza

#ARTEADISTANZADISICUREZZA 06: questa settimana presentiamo Andrea Boyer
 “Nessuna quantità luminosa, per quanto possente e infinita essa sia riuscirà mai a distruggere la realtà dell’ombra […] Ora, è proprio dentro questa quotidiana verità che Boyer mette in
azione i delicatissimi strumenti della sua passione: quelli propri alla tecnica incisoria e quelli propri alle tecniche del disegnare e del dipingere. Li mette in azione, li muove, per vivere quella verità, per verificarla; e, attraverso la verifica, esprimerla.”

[Giovanni Testori]
 

Osservando un’immagine di Andrea Boyer, artista considerato “una delle eccellenze del disegno italiano” [Carlo Franza], si rimane disorientati dalla incapacità di discernere – almeno a prima vista – se si tratti di disegno o fotografia. Le due tecniche, non a caso, sono i principali mezzi espressivi utilizzati dall’artista milanese, la cui poetica incentrata rigorosamente sull’uomo si caratterizza per una visione esistenzialista di matrice sartriana.
La sua ricerca figurativa, infatti, attraverso la traslazione semantica in chiave universale dei soggetti raffigurati (dettagli di corpi, nature morte, paesaggi urbani o naturali), sembra indagare l’intera esistenza umana, inducendo l’osservatore a interrogarsi sul senso dell’io come parte di un tutto.

Nell’opera ABW 159 si palesa la predilezione dell’artista per il genere “still life”, termine utilizzato in fotografia e pittura per descrivere una particolare rappresentazione di oggetti inanimati.
L’immagine raffigura un vaso con frutti e ortaggi, uno spaccato di vita quotidiana dove la smisurata attenzione per il particolare indica una rielaborazione della realtà oggettiva funzionale a una lettura filosofica del singolo dato figurativo.
A ciò contribuisce anche il marcato chiaroscuro del disegno, fondato esclusivamente sulla gamma cromatica dei bianchi e dei neri assoluti (da cui deriva un contrasto tra luci e ombre di caravaggesca memoria), che diventa “lo strumento, più mentale che reale, per trasportare la realtà visibile in una dimensione nella quale il pensiero si fa forma, il tempo spazio” (Alberto Agazzani). E proprio il tempo, insieme alla luce, è uno dei temi centrali nell’Opera di Boyer, un tempo sospeso tra l’osservazione oggettiva dell’occhio e l’elaborazione analitica della mente.

“Il tempo per riappropriarsi delle sensazioni”.

[Andrea Boyer]

 

#arteadistanzadisicurezza 01: Outland – Paolo Greco

Paolo Greco – Outland, 2019 mm 800×1200

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#ARTEADISTANZADISICUREZZA 01:

Paolo Greco – Outland, 2019  [mm 800×1200]

PERIODO PROMO: 14 – 20 Marzo 2020

Info su #arteadistanzadisicurezza

Inizia oggi #arteadistanzadisicurezza… Augurandoci che l’iniziativa sia di vostro gradimento, vi ricordiamo che parte del ricavato delle vendite verrà devoluto in favore della Protezione Civile Nazionale. Che aspettate a fare la vostra offerta? Grazie a quanti vorranno partecipare e a Paolo Greco che ha messo a disposizione per tutti noi la sua bellissima Outland!

 

Paolo Greco è un artista autodidatta fuori dall’ordinario. Con le sue opere propone, sulla falsa riga dell’arte povera, uno stile viscerale che fa del copertone radiale il principale elemento espressivo. Brandelli strappati, bruciati che, come carne viva, emergono dalla superficie pittorica quasi a voler fuggire e impossessarsi dello spazio circostante in un’esplosione caotica ma, che per qualche motivo restano lì, in perenne tensione, contenuti all’interno di uno spazio limitato, “l’opera”. Lo straordinario colore dei suoi “quadri scolpiti” racconta l’anima di quest’uomo, un saltimbanco, che della vita ha fatto il suo palcoscenico. Una vita border line, vissuta al limite della sostenibilità psico-fisica, di cui le sue opere rappresentano una sorta di metafora inconscia e involontaria.

L’arte arriva in tarda età (anche se la fascinazione, soprattutto per l’opera di Burri, risale alla alla fine  degli anni 80’). Prima c’è la strada. Una strada vissuta come uno di quei Ragazzi di vita descritti da Pasolini, o come le avventure On the Road di Kerouac. Soggiorni più o meno prolungati a Bologna, Milano, Amburgo, Recife e Rio de Janeiro; il rientro in Sicilia e gli anni trascorsi per lavoro alla guida sulle vie etnee, tra motel, donne, droghe e alcol; le tangenze con il mondo “underground” catanese. Poi, come afferma lui stesso, a 50 anni “la vita mi presentò il conto e mi trovai ad un bivio”. E qui che avviene l’incontro casuale con l’arte, vissuto come introspettiva e terapeutica ricerca di se stesso. Non c’è citazionismo nell’opera di Greco, solo la voglia di mettere insieme frammenti della sua vita (il viaggio, la strada … e quale miglior materiale per darne evidenza materica se non lo pneumatico?) e dare ad essa colore per fuggire dal buio, dal “nero” che aveva caratterizzato gli ultimi anni. Le creazioni di Paolo Greco sono istinto puro, secondo quel concetto di “Art brut” ideato nel 1945 da Jean Dubuffet: ma qui di grezzo c’è solo la materia, il risultato finale è estremamente lirico, poetico. D’altronde la fulminea carriera artistica di Greco si è nutrita di incontri fortunati, tra cui quello con lo scultore italo-australiano Vincent Pirruccio, la cui amicizia si è rivelata fondamentale per il suo percorso di crescita. 

Le opere attuali mostrano la piena maturità dell’artista, frutto di una “full immersion” nel mondo dell’arte contemporanea che lo ha portato in breve tempo al riconoscimento istituzionale (sue opere sono nelle collezioni permanenti del SAC – Polo d’arte contemporanea della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa; del Museo della mafia a Salemi, TP; e della Fondazione Benetton Studi Ricerche a Treviso). Lo stile spontaneo delle prime opere si è strutturato nel tempo, in una declinazione linguistica assolutamente autonoma e personale: la materia si espande in forme “instabili” alla ricerca del difficile dialogo con l’altro, le accese cromie metalliche richiamano il mondo dell’industria automobilistica e della pop-art, mentre i titoli delle opere (tratti da film) rimandano alla passione dell’autore per l’arte cinematografica, in una sorta di parallelismo tra emozioni vissute durante la visione e la creazione.

Una metafora di vita appunto, che ricorda il potere salvifico dell’arte.

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Sudestasi Contemporanea
via Torrenuova 93, 97100 Ragusa
tel. +39 340 4061833 (Ciro) +39 3492664771 (Angelo)
 
 
 
 

#IoRestoaCasa con #arteadistanzadisicurezza

iorestoacasa con #arteadistanzadisicurezza

Cambiare le nostre abitudini sembra il “must” di questi e dei prossimi giorni, forse mesi. Ma come? Arte e cultura sono stati i primi settori a essere colpiti dalle restrizioni imposte per combattere questo violento e noiosissimo COVID-19. Ma possiamo davvero rinunciare – almeno chi ci crede – alla bellezza, alle emozioni, all’edonismo? Restare a casa, forse, potrà aiutarci a riscoprire passioni trascurate per molto tempo, dedicandoci a noi stessi con azioni semplici ma che in fondo ci divertono e ci arricchiscono (leggere, stare con il partner, ecc.). Tenere alto il morale e dedicarsi al piacere, infatti, è un’ottimo strumento per aumentare il proprio benessere psico-fisico, perché l’ormone della felicità stimola il sistema immunitario e quindi le difese del nostro organismo. link

arteadistanzadisicureza

Visto il nuovo decreto “Io resto a casa” (DPCM del 9 marzo 2020), abbiamo lanciato l’iniziativa #arteadistanzadisicurezza, con cui ogni settimana – sino a data da destinarsi – vi proporremo a prezzi agevolati una delle opere della galleria, con approfondimenti critici, contributi video e riferimenti di mercato. Un modo per “andare avanti”, per occupare il nostro e il vostro tempo senza rinunciare al piacere dell’arte e per mantenere viva la socialità della nostra comunità.

Parte del ricavato delle vendite, inoltre, verrà devoluto in beneficenza per sostenere il sistema sanitario nazionale in questa situazione estremamente delicata. In particolare aderiremo all’iniziativa “L’Italia Chiamò”, destinata a supportare i reparti di terapia intensiva maggiormente “stressati” dall’emergenza, con una donazione in favore della Protezione Civile Nazionale (IBAN: IT49J0100003245350200022330).

 

Inizieremo Sabato 14 marzo con un’opera di Paolo Greco, che giorno 12/03 avrebbe dovuto inaugurare a Milano la mostra Radial, organizzata all’interno della rassegna “art in light” presso lo showroom di Marset Italia.

Se vuoi conoscere le opere in promozioni in corso clicca qui

COME PARTECIPARE?

Per partecipare basta inviare una mail a sudestasicontemporanea@gmail.com con le seguenti istruzioni:

  • oggetto: “#arteadistanzadisicurezza”
  • testo: “NOME, COGNOME, PROFESSIONE”.

Riceverete una mail ogni qualvolta inizia una promozione, con contenuti specifici sull’opera a voi riservati e le condizioni di vendita.

L’iscrizione al servizio PROMO sarà valida per tutte le nostre promozioni.

(per disdire basta inoltrare una comunicazione all’indirizzo e-mail sudestasicontemporanea@gmail.com)