EZIO CICCIARELLA

Vittoria Venezia

10 marzo - 10 giugno 2023

appuntamenti

Inaugurazione mostra

Vi-Ve
Ezio Cicciarella
da Vittoria a Venezia

Vernissage
Open Studio & Exhibition
14 aprile, dalle ore 17 alle 21
Ingresso libero
 Dal giardino Palazzo Donà dalle Rose
Fondamenta 9 / Cannaregio 5038, Venezia

Il progetto

Il progetto Vi-Ve: Ezio Cicciarella da Vittoria a Venezia, ideato dalla Fondazione Donà dalle Rose in collaborazione con Sudestasi Contemporanea, nasce dalla volontà di Chiara Modica Donà dalle Rose. Moderna mecenate, scrittrice, docente, avvocato, già amministratrice dello IUAV Università di architettura di Venezia, creatrice e promotrice della BIAS nonché curatrice in numerosi Padiglioni Nazionali alla Biennale d’Arte di Venezia, tra cui quello di Iran e Kazakistan, Chiara Donà dalle Rose punta a incentivare il sistema della residenza artistica come momento privilegiato per arricchire l’esperienza laboratoriale di contenuti, fidelizzare artisti dal grande talento e, non ultimo, stimolare il dialogo artistico-culturale con nuove realtà.
Vi-Ve è un complesso programma culturale, articolato in tre diverse residenze d’artista, due mostre, un docufilm e altri eventi collaterali, che si propone di accompagnare, guidare e documentare tre mesi di vita dello scultore Ezio Cicciarella, selezionato come artista BIAS 2023 (Biennale Internazionale di Arte Contemporanea Sacra delle religioni e credenze dell’umanità) per il progetto di residenza artistica Requiem, che si svolgerà da marzo a giugno tra Venezia, Porto Rotondo e il Senegal.
Il titolo Vi-Ve è un gioco di parole: “Vi” sono le iniziali di Vittoria, dove l’artista è nato e lavora solitamente, “Ve” sono le iniziali di Venezia, città dove il suo viaggio avrà inizio, proprio nella sede della Fondazione a Palazzo Donà dalle Rose, uno dei più antichi ed importanti della Serenissima, dove hanno operato il Tintoretto, Tiziano, Palma il Giovane, Longhi, Canaletto fino ai più recenti De Chirico, Cascella, Ceroli, Matta, Vedova, Pascali e tanti altri. Vi-Ve è
anche un monito a riscoprire la pietra ed il suo vivere, respirare, modificarsi, plasmarsi nel tempo, in osmosi con la creatività dell’uomo.

Periodo: 10 marzo – 10 giugno 2023
Artista in residenza: Ezio Cicciarella
Promotore: Fondazione Donà Dalle Rose
In collaborazione con: Sudestasi Contemporanea
Curatori: Angelo De Grande e Ciro Salinitro, per ViVe a Venezia e Porto Rotondo; Massimo Scaringella per BIAS 2023 in Senegal; Silvia Previti, per Galleria Schanzer
Partner: Pavel Zoubok Fine Art, New York; Galleria Alice Schanzer, Venezia; Nerosicilia Group, Modena

Date e programma - sintesi

A partire da venerdì 10 marzo, Ezio Cicciarella opererà a Venezia, a Palazzo Donà dalle Rose. In seguito si sposterà a Porto Rotondo, dove il 10 giugno si concluderà il progetto. Dal 15 al 27 aprile, invece, andrà in Senegal.
Sabato 18 marzo 2023 ore 18.00 è previsto l’opening della mostra “Ezio Cicciarella. L’abbraccio della materia” presso la Galleria Alice Schanzer.

L'Artista

Fasce che avvolgono blocchi lapidei ora appena sbozzati, ora cesellati, ora in equilibrio precario. Blocchi in pietra bianca o nera, ma sempre siciliana, o meglio iblea, come le cave da cui sono estratte, come la pelle dei suoi abitanti, come la terra di origine dell’autore. Sono nodi, legature, sostegni, abbracci, un concetto in fasce oppure opere ancora “in nuce”.. a prima vista non è dato sapere. Non ci sono appigli possibili, nessun titolo ci guida alla comprensione di queste sculture. Eppure, a ben riflettere, tutto il mondo di Ezio Cicciarella, il suo sentire, le sue urgenze, le sue rivendicazioni, si palesa chiaramente davanti ai nostri occhi nel materiale adottato, nelle cromie scelte, nelle tensioni suggerite, nel sudore versato per modellare la sua pietra.

Artista autodidatta, di animo sensibile, naturalmente incline al dialogo, Ezio – come evidenziato già agli esordi dal regista Ivano Fachin – ha un “rapporto passionale con la pietra”, che vive come simbolico incontro/scontro con la propria terra natia, le proprie inquietudini, la propria essenza. Un rapporto intimo, organico, in cui pensiero ed azione sono due aspetti del tutto, un tutto che da tempo l’artista ha trasposto in chiave semantica nella figura della fascia, eletta a suo motivo formale prediletto per esprimere la dicotomia insita nel concetto di “legame”: vincolo opprimente o dolce interrelazione.

“La scultura – afferma l’artista – ha illuminato la mia vita, ma esigendo dedizione assoluta, coraggio e sacrifici infiniti”. In questo travaglio tutta la tradizione italiana della scultura “per forza di levare”, da quella classica a quella concettuale, intesa come capacità di restituire attraverso la modellazione della materia una tensione emotiva. Nel guardare le sue opere, infatti, la mente corre al “non finito” michelangiolesco, a quell’idea rivoluzionaria del togliere per svelare il contenuto già insito nel blocco lapideo. Allo stesso modo Ezio scava la materia per trovare la sua fascia, una fascia ora larga ora stretta che si avvinghia alla pietra e che rappresenta la consapevolezza della necessaria quanto faticosa ricerca di quelle relazioni che ci aiutano ad affrontare le nostre paure derivate dalla frammentarietà dell’esperienza umana. Talento, spiccate capacità di modulazione, sensibilità luministica, padronanza tecnica, istinto e raziocinio si incontrano in un personalissimo “ductus” ormai apprezzato anche all’estero (Amsterdam, Londra e New York alcune delle principali città in cui ha esposto), che non guarda a mode o linguaggi del momento ma che si sostanzia in una ricerca del tutto autonoma eseguita con la passione di chi ha ancora qualcosa da dire.

Ha esposto alla Biennale di Venezia (2011) e in altre importanti collettive tenutesi in Italia (Milano, Torino, Padova, Palermo, ecc.) e all’estero (Londra, Kansas City, New York, Amsterdam, Nuweiba, ecc), collaborando con personaggi come Vittorio Sgarbi, Francesco Boni e Pavel Zoubok. Ha ricevuto anche prestigiosi riconoscimenti, tra cui il 1° Premio sezione Scultura alla Biennale di Genova, (2015) e il 2° Premio sezione Scultura al Malamegi Lab6 Art Contest di Udine (2015). 

Sue installazioni pubbliche si trovano a Vittoria, Palermo, Nuweiba, Giampilieri e Valverde; le ultime due realizzate in occasione delle Residenze d’Artista “Trasformatorio” (2018) e “Ellittico Residence” (2018).

Il programma

Venezia e la Sicilia sono terra in cui chi vi nasce o vi alberga finisce per esprimere un forte spirito isolano. Quale luogo migliore per iniziare questo percorso artistico sulla scia di un invisibile file rouge che lega queste due terre, così vicine e così lontane agli antipodi del territorio italiano.
In questa esperienza l’artista avrà una guida d’eccezione, Chiara Modica Donà dalle Rose che lo condurrà alla scoperta della Venezia sommersa, quella più vera, autentica e inusuale fra ritmi, natura, luci e paesaggi per un confronto, giorno dopo giorno, con chi abita la città, dal lagunare “doc” a chi ha scelto di viverci o di trascorrervisolo una fetta della propria vita.


REQUIEM E LE SEDI DELLA RESIDENZA


Requiem è il titolo della nuova edizione di BIAS 2023, rassegna transnazionale che supera la tradizionale catalogazione degli artisti per nazionalità con l’innovativo concetto di Padiglioni spirituali (abramitico, induista, buddista, sciamano, zoroastriano, filosofico, scientifico, ecc.). L’edizione di quest’anno, sotto la direzione artistica di Massimo Scaringella e il coordinamento di Sarita Marchesi von Der Meer, guarda al Senegal ed invita gli artisti a sviluppare in condivisione con la comunità locale un progetto di ricerca interiore sul tema della vita e della morte.

Per Ezio Cicciarella il progetto di residenza Requiem si integra con Vi-Ve, articolandosi fondamentalmente in tre diverse sedi:

Venezia
La città lagunare sarà la sede principale della residenza di Ezio. Qui l’artista verrà ospitato presso lo storico complesso monumentale di Palazzo Donà dalle Rose sulle Fondamenta Nove (Cannaregio, 5101), lavorando all’interno di un atelier allestito appositamente nel giardino tra gli sguardi curiosi dei turisti di passaggio.
Per questa residenza Chiara Donà dalle Rose ha pensato di rendere lo scultore partecipe della ricostruzione in chiave contemporanea della vecchia cappella di famiglia, nel giardino a est del palazzo, affidandogli la realizzazione site specific di tre delle nove colonne che
guarderanno il cielo, davanti all’altare dell’unica navata superstite dell’antico manufatto distrutto dalle truppe napoleoniche. Altri artisti realizzeranno le restanti colonne, tra cui Rosa Mundi (presente in Biennale Arte Venezia nel 2016 e nel 2022, già all’opera presso il palazzo) e Jago.
Porto Rotondo
Nella nota località sarda, fondata negli anni Sessanta del secolo scorso da Nicolò e Françoise Donà dalle Rose, Cicciarella realizzerà una scultura dedicata ai due fondatori ed al loro grande amore. L’opera verrà presentata il 10 giugno, in occasione della conclusione del progetto.
Senegal
Il viaggio in Africa rappresenta una tappa intermedia del progetto ViVe. Nell’ambito di BIAS 2023, in collaborazione con il Festival della Spiritualità “Dialaw Festival Rythmes & Formes du monde” di Toubab Dialaw (26 – 30 aprile 2023), Cicciarella parteciperà ad una residenza di due settimane (15 – 27 aprile) nel villaggio del compianto artista e scrittore africano – nonché fondatore dello stesso festival – Gérard Chenet.
Gli artisti selezionati dal curatore Scaringella (si citano su tutti Piero Mottola e Rosa Mundi), contaminandosi con la gente, i costumi e le tradizioni del luogo, realizzeranno un’unica grande installazione composta dalle singole opere da loro disseminate a Toubab Dialaw. La vita e la morte saranno al centro di una riflessione collettiva in cui le antiche credenze, le superstizioni, la scienza e l’antropologia si intrecceranno con il ritmo dello scalpello, del pennello, della musica e della ceramica.
L’opera finale verrà lasciata alla comunità senegalese in memoria di questa esperienza di “armonia artistica”. Sono previsti anche un docufilm e laboratori didattici con la popolazione locale.

Eventi collaterali

A Venezia le opere di Cicciarella, oltre a quelle site specific pensate per la Cappella Donà e per Porto Rotondo, saranno esposte in due mostre a cura di Angelo De Grande, Ciro Salinitro e Silvia Previti, con la supervisione della Fondazione Donà dalle Rose. La prima si terrà a metà marzo presso la Galleria Alice Schanzer a Campo Santa Margherita, nel quartiere di Dorsoduro, scenario fiorente della città lagunare particolarmente sensibile alle nuove proposte nell’arte contemporanea. La seconda, invece, sarà allestita per tutto il periodo della residenza presso la sede della stessa Fondazione.
Durante la residenza, in collaborazione con Sudestasi Contemporanea, verranno altresì organizzati opening in Fondazione e in galleria per diffondere l’operato del Cicciarella e il risultato della residenza, stimolando un confronto con artisti, curatori e personalità attive sulla scena veneziana dell’arte contemporanea.

La fondazione

La Fondazione Donà dalle Rose opera nel settore di arti visive, musica, danza, cinema, letteratura, editoria, filosofia, architettura, diritto, politica e sport; persegue finalità di promozione della cultura in Italia e all’estero in ogni sua più ampia accezione, valorizzando gli antichi principi a fondamento della filantropia e del mecenatismo.

L’impegno culturale della Fondazione si esprime, in particolare, attraverso la promozione della BIAS – Biennale Internazionale di Arte Contemporanea Sacra delle religioni dell’umanità, ideata da Chiara Modìca Donà dalle Rose; promuove inoltre, con la collaborazione di una fitta rete di partners internazionali, numerose esposizioni, festival, biennali, convegni, cicli di studio, concerti, film, docufilm, performance, ricerche, studi e attività legate alla formazione dei giovani o alla promozione di restauri e pubblicazioni.

LA FONDAZIONE E LE RESIDENZE

La residenza artistica porta con sé uno stretto rapporto tra committente e artista. Come i loro avi per più di settecento anni, Chiara e il marito Francesco Donà dalle Rose hanno saputo valorizzarlo, in tutte le attività che promuovono in prima persona e con l’omonima Fondazione da quasi un trentennio. Gli artisti ne escono sempre rigenerati, valorizzati, stimolati da un costante dialogo tra ricerca di materiali e luoghi del passato (soprattutto dell’arte rinascimentale), e quelli tipici dell’arte contemporanea. 

Gli artisti, acquisendo tra l’altro maggiore visibilità, colgono l’occasione per esplorare mercati nuovi, trovando nella Fondazione Donà dalle Rose (e nelle possibili cornici che Chiara e Francesco mettono a disposizione con uno spirito mecenatico di altri tempi) il supporto ideale per portare a maturazione un percorso laboratoriale che, in passato come in futuro, conduce a una concreta affermazione nel mercato mondiale dell’arte contemporanea.

La Fondazione Donà dalle Rose, nell’ambito della rassegna BIAS ha già promosso e sostenuto numerose residenze d’artista tra Sicilia, Veneto, Sardegna, Francia, Senegal, Olanda, Israele, Palestina, Sinai ed Egitto. 

Protagonista del nuovo progetto di residenza artistica che Chiara e Francesco hanno selezionato è lo scultore siciliano Ezio Cicciarella, chiamato a confrontarsi per tre mesi con la variegata realtà culturale che ruota intorno alla Fondazione Donà dalle Rose, tra le città di Venezia e Porto Rotondo.

A Nicolò e Françoise Donà dalle Rose si deve la Fondazione della nota località sarda, costruita negli anni Sessanta del Novecento in una delle zone al tempo più depresse dell’isola. I due coniugi, come Francesco e Chiara oggi, destinarono molte delle loro risorse economiche per realizzare questo villaggio tra i ginepri e le rocce di granito, nel pieno rispetto della natura incontaminata. Per farlo chiamarono a collaborare architetti e artisti di cui collezionavano opere e progetti, offrendogli un’occasione e un palcoscenico dove condividere il loro talento. Grazie al loro mecenatismo l’intera città di Porto Rotondo si qualifica come uno dei primi laboratori di arte urbana contemporanea in Italia.

Il resto è storia ed oggi Luigi Donà, sulle scie del fratello maggiore Nicolò e della cognata Françoise entrambi scomparsi, segue la promozione di quanto  già dai compianti coniugi creato a Porto Rotondo, mentre Chiara e Francesco Donà dalle Rose, guardando al futuro, da oltre un trentennio operano in tale senso nella stessa città e con iniziative di spessore più internazionale, unendo la città Sarda con Venezia, Palermo ed il mondo. In queste tre città, nodi culturali, Chiara e Francesco aprono al pubblico i loro Palazzi per eventi culturali privati, pubblici ed in partnership con altre fondazioni o enti pubblici e museali nel resto del mondo, facendo “Vivere la pietra”, proprio come il titolo del progetto.

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